Le 9 caratteristiche per essere un cattivo capo
Fonte: http://jobs.aol.com
1. Stile di comunicazione irritante
Non dare conferme positive, anzi comunicare solo problemi e/o preoccupazioni ai propri collaboratori, rimproverandoli (o comunque rimproverando qualcuno di loro), sbraitando e imprecando, dimostrare di non apprezzare le competenze dei collaboratori e non volere intorno a sè dipendenti molto o troppo qualificati.
2. Scarse capacità di pianificazione
Non programmare (o farlo male) il lavoro e/o non anticiparne le prevedibili complessità, con il risultato che il team salterà da un’emergenza all’altra costringendo i collaboratori a “sudare le sette camicie” per portare a casa il risultato. Dare sempre l’idea di essere a un passo dal disastro (non avere il controllo) e non dare l’impressione di avere il polso di cosa sia necessario fare (facendo soffrire in tal modo il team).
3. Aspettarsi che i collaboratori leggano nella sua mente
Aspettarsi costantemente che tutti sappiano cosa il capo si aspetti da loro , ma non fare nulla per fornire gli
supporto, spiegazioni e strumenti per avere successo, portandoli in tal modo a fallire.
4. Mancanza di capacità decisionale
Raccogliere tutte le informazioni e ancora non essere in grado di fare una scelta. Quando il capo non è un buon leader, le conseguenze possono andare oltre, indipendentemente che le decisione siano giuste o sbagliate. Un leader fiacco, poi, probabilmente non ha molta influenza sui superiori, il che può ripercuotersi negativamente su tutto il team in termini di bonus, aumenti e promozioni.
5. Si prende i meriti di chi fa bene e biasima chi sbaglia
Tendere a fare lo scarica barile quando le cose vanno male, ma essere il primo a chiedere un riconoscimento quando è tutto ok. Attribuire la responsabilità agli altri degli insuccessi e prendersi il merito dei successi.
6. Non fare critiche costruttive
Evidenziare sempre quando qualcuno sta facendo qualcosa di sbagliato, ma non dare nessun indirizzo su come migliorare e risolvere i problemi, in altre parole non dare ai dipendenti nessuna guida e nessuna direzione.
7. Arroganza
Mostrarsi superiori nei confronti del prossimo e manifestarlo con insolenza, con un atteggiamento di superiorità, disprezzo e costante disdegno.
8. Menefreghista
Dimostrare un’egoistica indifferenza nei confronti degli altri e/o dei propri doveri Il menefreghista è colui che non si cura di niente e di nessuno, disinteressandosi ostentatamente di ciò che sarebbe bene fare o considerare. Non è che necessariamente il menefreghista pensi solo a sé, ma diciamo che la sua cura e il suo impegno verso ciò che ha intorno sono molto limitati, e non contemplano il dovere come comunemente è inteso.
9. Utilizza la politica del terrore
Motivare i collaboratori soprattutto attraverso la paura, la minaccia, utilizzare prevalentemente motivazioni negative.
© Dott. Andrea Castello – Dott.ssa Borgia Irene
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